Movimento 5 Stelle Pinerolo

Resoconto Consiglio Comunale 29 maggio 2018: situazione nazionale e debiti fuori bilancio

Pubblicato da M5S Pinerolo il

Il Consiglio Comunale di ieri è stato molto importante perché è stato approvato il Bilancio Consuntivo 2017 e sistemata una vecchia e problematica questione di debiti fuori bilancio.

Il Consiglio è cominciato però con una forma di protesta che ha visto per protagonista il gruppo consigliare del Movimento 5 Stelle contro il recente veto del Presidente della Repubblica alla formazione del Governo.

La protesta si è svolta con la lettura del comunicato che alleghiamo e la fuoriuscita dei consiglieri per una decina di minuti.

Grazie Presidente e buona sera a tutti,

anche il gruppo consigliare del M5S di Pinerolo ha intenzione di protestare formalmente contro i fatti accaduti in merito alla formazione del Governo.
Riteniamo molto grave e del tutto inedito il veto posto in ordine alle opinioni di esponenti designati da due forze politiche che, dopo settimane di lavoro, hanno individuato ambito comune di azione ed un Governo legittimato da maggioranza parlamentare. Maggioranza parlamentare legittimata dal voto degli italiani.
Non possiamo disertare il Consiglio solo a causa dell’importante scadenza dell’approvazione del bilancio consuntivo, altrimenti avremmo percorso la stessa modalità di protesta dei colleghi del Movimento piemontesi.
Non sto a ripercorrere le fasi della recente crisi.

In questo momento mi preme confutare tutte le falsità che sono state create nel tentativo di dare una parvenza di legittimità alla decisione del Presidente della Repubblica :

– non è vero che la nomina del professor Savona a ministro dell’Economia avrebbe comportato l’uscita dall’euro: il contratto sottoscritto dalle due forze politiche vincitrici delle recenti elezioni non lo prevede, e pure lo stesso Savona con lettera pubblica ha escluso che questa possibilità fosse perseguita nell’ambito del suo mandato
– non è vero che il Presidente della Repubblica può scegliere i ministri a suo piacimento: questo è evidente dal testo costituzionale, è espressamente verbalizzato nelle sedute dei Padri Costituenti e scritto su qualsiasi manuale di Diritto Costituzionale
– non è vero che un veto simile a quello posto a Savona da parte del Presidente della Repubblica sia già stata fatto in passato: in tutte le passate occasioni l’aspirante ministro è stato cassato per oggettiva incandidabilità: o per essere l’avvocato difensore di processo in corso del Presidente del Consiglio (Previti) o per essere pregiudicato per aggressione a pubblico ufficiale (Maroni reo di aver morso una gamba ad un poliziotto… da notare che doveva diventare Ministro degli interni…) o perché Magistrato non dimissionario (Gratteri) ecc. Qual è dunque la colpa del professor Savona? Non si direbbero neanche i suoi dubbi verso la moneta unica, visto che non sono molti dissimili da quelli dell’attuale premier incaricato Cottarelli. Cosa rimane? Forse la sua volontà di ridare autonomia decisionale alla nazione che avrebbe rappresentato sui tavoli europei?
– Non è infine vero che un ministro dell’economia politico sarebbe stato più opportuno come lasciato intendere: tutti gli ultimi ministri di questo dicastero sono stati tecnici, da Padoa Schioppa fino a Padoan, e lo stesso Giorgetti, suggerito dal Presidente Mattarella come candidato politico, ha dichiarato che non avrebbe mai assunto un incarico di cui non ha nessuna competenza e capacità.

Oggi il commissario europeo al Bilancio Guenther Oettinger ha dichiarato: ‘I mercati e un outlook ‘pessimista’ insegneranno agli italiani a non votare per i partiti populisti alle prossime elezioni’, che sta a significare che chi non si allinea ai voleri dei mercati sarà bacchettato. O punito. Con buona pace della sovranità degli italiani e della democrazia.

Ecco, qualcuno, da bravo scolaretto, questo insegnamento lo ha già fatto proprio, non noi.

Noi faremo di tutto affinché la legittima protesta dei cittadini si incanali su percorsi democratici e pacifici, ma non esitiamo a definire questa situazione molto grave e lesiva dei diritti dei cittadini sanciti dalla Costituzione che lo stesso Presidente della Repubblica dovrebbe tutelare.
Per questo motivo usciremo dall’aula in segno di protesta.

Se sul approvazione del bilancio consuntivo e successiva variazione di bilancio non ci sono grandi commenti da fare ci teniamo molto a commentare la vicenda dei debiti fuori bilancio.

Delibera di approvazione dei debiti fuori bilancio (qui la delibera completa)

Ieri il gruppo consigliare del Movimento 5 Stelle si è preso la grande responsabilità di approvare i debiti fuori bilancio per una cifra che si avvicina ai 100.000 €.

E’ una grossa responsabilità in quanto il riconoscimento di tale cifra verrà sottoposta al vaglio della Corte dei Conti che riterrà responsabile in solido i consiglieri che l’hanno votata nel caso ci sia qualche problema. Tutto quanto per un pasticcio non combinato da questa amministrazione.

Al voto unanime del gruppo consigliare del M5S, si è aggiunto, è giusto riconoscerlo, quello di Berti Giuseppino del gruppo dei Moderati, facente parte del gruppo di maggioranza della passata amministrazione.

Sulla vicenda dei d.f.b. si percepisce in Città un po’ di confusione.

Questo è comprensibile e giustificato dalla complessità della materia.

Riteniamo molto meno giustificabili alcune dichiarazioni e post su social network che alimentano tale confusione.

Ci sembra pertanto giunto il momento di fare chiarezza su questa vicenda.

Fatti, date e situazioni sono accertati ed agli atti: invitiamo chiunque in possesso di notizie differenti, invece di fare illazioni, di rivolgersi alle Istituzioni preposte.

All’evidenza di debiti fuori bilancio nel dicembre 2016 ed ad una mancata rotazione di imprese negli affidamenti sotto soglia, tutti rigorosamente fatti durante la PASSATA AMMINISTRAZIONE, ci siamo premurati di:

  • evitare con cura che ciò avvenisse ancora durante il nostro mandato;
  • avviare l’iter di riconoscimento dei debiti fuori bilancio come previsto dalla legge (TUEL).

Siamo ora arrivati alla fase in cui i debiti fuori bilancio (creati durante la PASSATA AMMINISTRAZIONE) sono da corrispondere tralasciando quelli carenti delle necessarie caratteristiche previste per legge. Martedì 29 Maggio verrà votato in Consiglio Comunale la delibera per il loro riconoscimento.
Tutto l’iter previsto che è conseguito dalla scoperta dei d.f.b fu impostato dall’ex Assessore Leggieri in collaborazione con gli uffici preposti e, alla sua dimissione, proseguito fedelmente ed ora fedelmente concluso. Tutto sotto la supervisione del responsabile del presidio anticorruzione dottoressa Lorenzino.
Gli importi che verranno riconosciuti (se la delibera viene approvata) sono nell’ordine di grandezza indicato in alcune occasioni pubbliche dall’ex Assessore, e non la cifra molto più bassa che nel marzo 2017 il Sindaco dichiarò in seguito ad una interrogazione in Consiglio Comunale.

Su questa divergenza sono state fatte polemiche del tutto ingiustificate: il Sindaco nel rispondere all’interrogazione comunicò la cifra dei d.f.b. in quel momento accertati ma sottolineò la possibilità dell’insorgere di altre posizioni debitorie nel caso di presentazione di ulteriori fatture o pezze giustificative in una situazione in divenire. Il Sindaco non poteva fare altrimenti: non si forniscono cifre a caso, soprattutto in casi delicati come questo.

Siamo a conoscenza dell’esposto presentato da Leggieri alla Corte dei Conti in quanto l’Autorità Anticorruzione (ANAC) ha posto all’attuale Amministrazione delle domande in merito. Non ne conosciamo il contenuto, anche se verosimilmente verte sulla mancata rotazione degli affidamenti sotto soglia (quelli per i quali non è previsto un appalto) concessi dalla PASSATA AMMINISTRAZIONE.

Non solo abbiamo fornito tutti gli elementi richiesti, ma abbiamo emesso bando ed assegnato relativo appalto affinché questa discutibile prassi degli affidamenti cessasse non appena possibile. Pertanto, oltre che soddisfatti siamo quantomai sereni, dal momento che eventuali condotte scorrette non sono imputabili all’attuale Amministrazione.
Quindi nessun insabbiamento o scatolette di tonno marcio aperte e poi richiuse: sarebbe quantomeno illogico insabbiare e rischiare coscienza, reputazione e fedina per difendere azioni della PASSATA AMMINISTRAZIONE.

Nemmeno nessun atteggiamento “morbido” nei confronti degli attori delle vicende in discussione, dal momento che si è seguito fedelmente la normativa vigente. Su eventuali provvedimenti disciplinari conseguenti a questi fatti non si possono diffondere informazioni.

Rinnoviamo pertanto i ringraziamenti e la riconoscenza già espressa all’operato in Amministrazione di Manlio Leggieri. Anche l’esposto da lui presentato servirà a fornire ulteriori elementi su fatti occorsi durante la PASSATA AMMINISTRAZIONE.

Pinerolo San Maurizio

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