Movimento 5 Stelle Pinerolo

TRICOLORE

Pubblicato da M5S Pinerolo il

Girando per Torino ma anche a Pinerolo si vedono un buon numero di tricolori esposti alle finestre ed ai balconi delle case.

Il mio spirito scarsamente patriottico ha colto questa manifestazione con un po’di scetticismo: ho sempre ritenuto il patriottismo ed ancor peggio il nazionalismo un antico ed inutile retaggio di quando stringersi nella comunità-tribù era funzionale alla vita dei singoli, sentimento abilmente incentivato e sfruttato da monarchi e despoti nel corso dei secoli.

Di cosa dovrei essere orgoglioso? Di essere nato in Italia? Ma si tratta di un evento casuale! E se fossi nato in Uzbekistan non sarei forse orgoglioso di essere uzbeco? O cambogiano? O paraguaiano, albanese, norvegese? Qualcuno ha detto che se fosse nato padella probabilmente sarebbe orgoglioso di essere una padella.

E poi mi osservo attorno e vedo un sacco di cose che non solo mi convincono della bontà di questa mia mancanza, ma mi fanno addirittura vergognare di essere italiano. Il mio presidente del consiglio: un vecchio puttaniere che dopo aver usufruito di minorenni si presenta al suo popolo come difensore dei valori della famiglia. Un signore la cui fortuna ha provenienze dubbie e che in 17 anni non ha combinato nulla di buono ma, grazie ai soldi ed ai suoi media, continua a governare ed a farsi i fattacci suoi. Lo vedo circondato da “una classe dirigente” molto più prostituta delle ragazze di cui si serve il loro capo.Vedo gli italiani che continuano a votarlo, li vedo che devastano il territorio dove vivono e dove fanno crescere i loro figli con cemento e veleni. Li vedo accanirsi contro gli immigrati stranieri, anche se, in molti casi, hanno ancora nelle orecchie i racconti dei loro genitori che non trovavano un alloggio dove vivere solo perché non piemontesi o lombardi. Sono gli stessi che hanno zii e cugini sparsi in tutto il mondo, gente che ha sofferto la lontananza e la discriminazione e che ha esportato lavoro duro e anche mafia. Vedo il continuo impoverimento dei valori e della cultura a favore dell’immagine e dell’aspetto esteriore. Vedo il Vaticano che italiano non è ma che agisce pesantemente nelle vicende politiche italiane: lo vedo nascondere preti pedofili e “contestualizzare” le bestemmie dei potenti ma anche rifiutare i funerali cristiani a chi decide di smettere di accanirsi su una vita che, essendo attaccata a dei tubi, vita più non è.

Poi però il mio ragionamento si allarga e vengono alla mente situazioni e ricordi. Vengono in mente i duri sacrifici di mio padre operaio cassaintegrato che non ha fatto mancare nulla ai suoi tre figli. Mi viene in mente la mia maestra che non si è limitata ad insegnarmi a scrivere e leggere (peraltro con modesti risultati, ma non per colpa sua) ma ha cercato di mostrarmi le cose per cui vale la pena vivere. Mi vengono in mente le centinaia di targhe di cui sono disseminate le vie delle nostre città riportanti un nome, una data di nascita e quella della morte: 1944 o 1945. Mi vengono in mente padre Giacobbe e padre Ilario che si dimenticano di mangiare pranzo e a volte anche la cena per aiutare le decine di famiglie che si presentano da loro. Se ci penso su mi vengono in mente tanti preti e religiosi e con loro tanti laici conosciuti in più di 40 anni che veramente hanno dato la loro vita per un ideale e per gli altri. Vedo anche tanta gente attiva in movimenti e in associazioni, dedita al volontariato nella spasmodica ricerca di salvare o migliorare un pezzo di Italia in ambito sociale, culturale, ambientale o politico. Solo l’altro giorno ho visti molti ragazzi il cui entusiasmo si poteva toccare con mano presentare idee ed intenzioni per governare con buon senso la propria città.

Se il mio sentimento patriottico dopo queste riflessioni continua ad essere piuttosto anemico il mio senso di gratitudine invece ne esce stimolato.

Quindi non sarà una grossa fatica rovistare in soffitta alla ricerca della mia bandiera tricolore da legare alla finestra con l’aiuto dei miei bimbi.

Giorgio

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